Questo libro postumo di Roberto Pragliola, interrotto e non da lui “ritoccato”, non è per tutti i pescatori a mosca. Per apprezzarlo bisogna essere appassionati, curiosi e aperti all’apprendimento di ottiche di pesca diverse dalle proprie certezze. Infatti in queste pagine ritroviamo intatte le sue analisi accurate e puntigliose, addirittura prolisse o caparbie. Dopo aver sviscerato il lancio TLT nei suoi libri precedenti, e che qui talvolta riaffiora, analizza il comportamento della nostra mosca posata su acque veloci.
Talvolta critico verso una pesca approssimativa o “inconsapevole”, leggendolo scopriamo analisi e considerazioni ponderate degne di meditazione e riflessione sulle nostre mosche e sul perché a volte hanno successo e altre no. Anche per questo non è un libro per tutti.
Pragliola ci ricorda che “se non si conoscono le acque, non si conosce la pesca” e che tutto nasce da esse. Non a caso nel libro sono analizzate molte varianti di correnti dove far galleggiare le nostre mosche. Ebbene, la mosca per le acque veloci, se deve galleggiare, non può essere scelta a caso, non per la sua fama, tantomeno per la sua bellezza, o presunta somiglianza al vero. Già, ma allora quale mosca? E come, dove presentata?