Sarebbe fin troppo facile dipingere il Regno Unito come un posto pieno di pescatori vestiti di elegante tweed che lanciano a difficilissime trote in risorgive dall’acqua cristallina, ma, nel bene e nel male, ciò non è mai stato vero se non per una piccolissima parte dei nostri pescatori a mosca. Le risorgive calcaree occupano un enorme spazio nei ripiani delle librerie, ma un piccolissimo spazio sul territorio, essendo quasi unicamente circoscritte all’area dello Hampshire nel sud dell’Inghilterra. Quest’area è densamente popolata e, sebbene lo Hampshire sia un posto idilliaco, è facilmente raggiungibile dalle maggiori città inclusa Londra cosicché le società che gestiscono le riserve possono arrivare a chiedere quasi qualunque cifra. Se avete letto uno dei meravigliosi libri scritti sull’epoca d’oro dei chalk streams, come Fly Fishing di Edward Gray pubblicato per la prima volta nel 1899, Where the Bright Waters Meet di Harry Plunket Green del 1924 e A Summer on il Test di John Waller Hills anch'esso pubblicato nel 1924, potrebbe venirvi voglia di concedervi un giorno su queste famose acque durante un vostro viaggio in Inghilterra. Ma fate attenzione perché le cose sono molto cambiate da allora. Si stima che almeno sessantaquattro milioni di persone vivano nel Regno Unito, con una densità simile all’Italia, per cui abbiamo a che fare con gli stessi tipi di problemi dei pescatori italiani, o forse peggio, considerato che oltre un milione di britannici pescano. Siccome la pesca con canna e mulinello è popolare in questo paese almeno dal XVII secolo (ovviamente c’erano pescatori molto prima di quel periodo), non c’è un singolo metro quadro di acqua che non sia stata prima o poi pescata e così si sa bene quali siano i fiumi e laghi più produttivi. Quasi ogni singolo pezzetto di terra in Gran Bretagna è posseduta da qualcuno e questo significa che l’unico modo di andare a pescare è pagare un permesso ad un proprietario che naturalmente sa bene quale sia il valore. Valore che, nel caso specifico di un chalk stream, era già altissimo anche nel 1890, quando la mania della mosca secca iniziò a dilagare.

Oggi è molto facile arrivare a pagare quasi 600 sterline per un singolo giorno di pesca guidata sul fiume Test. Quando personaggi come il Reverendo Durnford, il Colonnello Hawker e i membri del prestigioso Houghton Club pescavano il Test all’inizio del XIX secolo, la maggioranza dei pesci pesava meno di una libbra, a volte molto meno. Nessuno vedeva in questo un problema, nel Test c’era abbondanza di trote selvatiche in quei giorni e alcuni pesci molto grandi venivano catturati di tanto in tanto. Alcuni dei membri delllo Houghton Club smettevano persino di pescare dopo la stagione delle grandi mosche di maggio, il che significava che il fiume difficilmente vedeva qualche canna in giro dopo la metà di giugno, lasciando alla popolazione di trote parecchio tempo per riprendersi. Fino all’inizio del 1870 la maggioranza dei pescatori preferivano un metodo di pesca chiamato blow line e usavano vere effimere del genere Ephemera delicatamente infilate su un amo e fatte saltellare sull’acqua usando canne di sei metri e una leggerissima lenza di seta floss che lasciavano fluttuare sull’acqua in favore di vento. Poi arrivò la pesca con la mosca a galla che estese di parecchio la stagione di pesca sui chalk streams, rendendo possibile catturare un pesce con piccole imitazioni pescate in superficie. Questa nuova tecnica divenne poco a poco popolare dopo il 1850, sebbene la vista di pescatori a mosca secca diventò comune dopo il 1880 e 1890. Il metodo di pesca con la mosca secca presentava però un nuovo problema per i club di pesca perché l’oggetto della tecnica era rendere più facile la cattura di una trota e soprattutto permetteva di pescare durante l’intera stagione di pesca. Più aumentavano i pescatori che utilizzavano questa tecnica e più aumentava la pressione di pesca sulla popolazione di trote, finché le catture iniziarono a diminuire. Ovviamente i gestori delle riserve di pesca videro nell’allevamento artificiale delle trote la risposta e quindi a partire dal 1850 i fiumi calcarei inglesi iniziarono a essere ripopolati con trote allevate e alimentate con carne di cavallo. La pratica si diffuse nel 1870 e divenne praticamente standard nel 1890, fino ai nostri giorni.

La ragione per la quale le risorgive inglesi sono così produttive è che sono piene di acqua fresca e alcalina che viene filtrata da roccia calcarea, che quindi supporta una abbondante vita acquatica, vegetale e animale. Fino alla metà del 1800, fiumi come il Test garantivano un flusso costante di acqua cristallina e abbondanti schiuse di almeno un paio di dozzine di Efemerotteri e Tricotteri. Con l’aumento delle abitazioni e delle strade iniziò a farsi sentire il peso dell’inquinamento e aumentò il consumo di acqua per uso domestico. Le schiuse diminuirono insieme al flusso di acqua. Quando Frederic Halford, l’autore che popolarizzò la mosca secca, iniziò a pescare il fiume Wandle alla fine del 1860, il danno era già visibile. Sul Wandle, le schiuse di Ephemera diventarono quasi inesistenti e la popolazione di trote selvatiche arrivò quasi al collasso circa sei anni dopo, con il risultato che il fiume dovette essere ripopolato pesantemente nella metà del 1870. Risulta difficile immaginare tutto questo leggendo solo i libri di Halford, ma quando questi iniziò a pescarci i fiumi calcarei erano già diventati ambienti molto artificiali dal punto di vista della pesca. Tutto questo rende quanto segue parecchio ironico. Proprio nel momento in cui i chalk stream avrebbero avuto maggior bisogno di essere preservati e trattati gentilmente, era nato un metodo di cattura più efficace insieme ad un modo molto più veloce di raggiungere lo Hampshire da Londra, con la ferrovia. Per rendere il tutto ancora peggiore, il successo dell’economia inglese significava che le nuove generazioni di uomini d’affari non dovevano lavorare sette giorni alla settimana e cercavano qualcosa da fare nel loro tempo libero. Per molti il tempo libero fu occupato dalla pesca. Halford fu uno di questi e ispirò una marea di seguaci scrivendo una serie di manuali di successo sulla pesca con la mosca secca

I proprietari terrieri, dove scorrevano i fiumi, risposero a tutta questa domanda aumentando i prezzi degli affitti e i club di pesca dovettero aumentare di conseguenza il costo delle quote associative. Si può facilmente immaginare ciò che accadde in seguito. La pesca nei fiumi calcarei inglesi non era mai stata propriamente economica ma ora stava diventando estremamente costosa. I facoltosi uomini che pescavano fiumi come il Test volevano risultati immediati in termini di catture e conoscevano allo stesso tempo il potere del denaro cosicché fecero pressione sui comitati dei loro club perché si provvedesse all’immissione di pesci più grandi e in maggiore quantità, in modo da evitare l’imbarazzo di tornarsene a casa senza pesci dopo un uscita di pesca. Questi ordini furono obbediti e come disse un famosissimo river keeper di un altrettanto famoso club mentre immetteva questi mostri nel fiume: "…devo metterli perché i membri mi dicono che devo metterli, Signore…". A questo punto la situazione sulla maggior parte dei fiumi calcarei inglesi non assomigliava neppure a ciò che era stato cinquant'anni prima, pochissime trote selvatiche rimanevano, gli allevamenti di pesce operavano ormai su scala industriale e le schiuse di insetti diminuivano continuamente a causa di inquinamento e estrazione di ghiaia dal fondo. I clubs rispondevano a tutto questo unicamente obbligando all’uso della mosca secca, il che significava che nella maggior parte dei punti del fiume, se non in tutti, i pescatori potevano pescare solo lanciando a monte, usando una mosca galleggiante. Anche fosse stata pescata a risalire, qualsiasi uso della mosca sommersa fu considerata come opera del demonio, George Skues ebbe tempi difficili dopo la pubblicazione dei suoi due innovativi libri sulla pesca a ninfa nel 1910 e nel 1921, e lo stesso Frank Sawyer non fu trattato di certo meglio quando pubblicò Nymphs and the Trout nel 1958.

Quando guardo un chalk stream continuo a meravigliarmi perché la maggior parte dei club e dei proprietari degli allevamenti continuano a comportarsi come se fossero rimasti al 1915. Ma due cose sono cambiate, le loro acque sono ora piene di trote iridee immesse invece di fario di allevamento e, in alcuni posti, la pesca a ninfa a risalire è permessa dopo giugno. E’ una faccenda complicata e sebbene io ami la storia e la pesca nei fiumi calcarei credo non abbia senso attaccarsi a tradizioni che oggi non hanno più senso. Il metodo di pesca a mosca secca a risalire si basa sul principio che la trota non riesce a vedere bene dietro di lei e che gli artificiali che i pescatori considerano mosche secche sono prese come subimmagini; ma nessuna di queste due teorie è realmente vera e per di più ciò è stato provato essere sbagliato molto tempo fa. E’ difficile dire che cosa una trota veda in una mosca secca, ma una attenta osservazione con binocoli rivela che la maggior parte di queste mosche si posiziona dentro alla pellicola superficiale e viene probabilmente presa come un emerger. Le poche mosche secche che non galleggiano sono a volte prese, quasi all’insaputa del pescatore, come ninfe, proprio perché sono affondate. Non ho mai visto una mosca galleggiare dritta sulle punte delle hackle e della coda, come Halford credeva facessero, principalmente perché sarebbe fisicamente impossibile. Inoltre non ha oggi senso essere obbligati a pescare mosche secche unicamente a risalire in un era dove le attrezzature moderne permettono di pescare con tutta una serie di lanci a scendere la corrente per contrastare il dragaggio. La vera realtà dei chalk stream oggi è che, sebbene mantengano un certo fascino, sono poco più di uno stretto reservoir con pesce di immissione e con il tutto protetto da una sottilissima parvenza di tradizione. A mio parere i club e i proprietari dei fiumi dovrebbero farsi un favore e sbarazzarsi per sempre di questa mania della pesca a mosca secca a risalire e iniziare con una nuova serie di regole adatte al nostro secolo. Questi fiumi possono garantire una pesca a mosca tra le più affascinanti del pianeta e il loro spirito sarebbe meglio conservato se la mano dell’uomo li trattasse con più delicatezza e tornassero a essere come li conoscevano Durnford e Hawker.
In copertina il fiume Test a Wherwell, foto di Fabio Schincaglia.